giovedì 13 dicembre 2012

Il periodo coloniale


Nonostante Angra Pequeña non avesse richiamato l’interesse dei portoghesi, attrasse invece quella dei commercianti tedeschi e in particolare quella di Adolf Lüderitz, un mercante di tabacco di Brema, che “comprò” il porto di Angra Pequeña e le terre confinanti da Joseph Fredericks, capo nama, per 600 sterline e 260 fucili. 

La reazione della Gran Bretagna fu negativa: gli inglesi si opposero rivendicando i diritti di proprietà poiché una società del Capo amministrava già le isole della costa. 
Esisteva la possibilità di annettere tutta la regione a nord dell’Orange River, ma il parlamento del Capo disapprovò l’operazione per gli elevati costi che avrebbe comportato. 

Inoltre, in Gran Bretagna il clima non era particolarmente bendisposto all’imperialismo, poiché al potere c’erano i liberali e chi desiderava una nuova conquista in Africa Australe non aveva comunque dimenticato le gravi sconfitte contro gli zulu e i boeri. 

Per quanto riguardava invece la Germania di Bismarck, da una parte era occupata a consolidare l’unità tedesca decretata nel 1871, dall’altra desiderava confermare un suo ruolo come ago della bilancia fra le potenze europee. Bismarck affermò:“La mia mappa dell’Africa è qui, in Europa”; “Noi altri, tedeschi, non abbiamo bisogno di colonie”.

In sintesi, il cancelliere del neonato stato tedesco era fortemente sfavorevole ad acquisizioni coloniali sia per ragioni di politica interna che esterna

Ciò nonostante fu trascinato suo malgrado dalla potente lobby capitalista e dalla brama di nuovi mercati che aveva colpito la nazione tedesca. 
Di conseguenza, quando Bismarck prese la decisione di impegnarsi nella conquista di terre “vuote” nel continente africano, uno dei suoi obiettivi fu proprio l’Africa del Sud-Ovest. Pressato dalle richieste di Adolf Lüderitz e per scongiurare un’ingerenza britannica (nella baia era già presente la cannoniera Boadicea), decise di annettere tutto il territorio compreso tra il Kunene e l’Orange River, circa 320 miglia quadrate. 


Il 24 aprile 1894 Bismarck inviò un telegramma al console tedesco al Capo che recitava:“Secondo le indicazioni di Herr Lüderitz le autorità coloniali (britanniche) dubitano che le acquisizioni al nord dell’Orange siano sotto la protezione tedesca. Vi prego di notificare ufficialmente che sia la sua persona sia i possedimenti in questione si trovano sotto la tutela del Reich” (D.Soggot, Namibia. The Violent Heritage, cit. p. 1).
Finalmente Lüderitz aveva ottenuto ciò che desiderava e per la prima volta la bandiera dell’impero tedesco sventolò ad Angra Pequeña; l’occupazione fu formalmente riconosciuta valida con l’invio di due navi da guerra, la fregata Nautilus e la cannoniera Wolf, con duecento uomini a bordo. 
Nel luglio 1890 il Portogallo e la Gran Bretagna si accordarono ufficialmente stabilendo in modo definitivo i diritti inglesi sulla baia di Walvis Bay e il suo entroterra e riconobbero la sovranità tedesca sulla regione dell’odierna Namibia (C.Bader, La Namibie, Paris, Khartala, 1997, pp. 97-100).


Inizialmente gli interessi tedeschi erano limitati; nel 1885 Heinrich Göring venne investito della carica di ufficiale del Reich e si insediò nel villaggio di Otjimbingwe, seguito tra il 1885 e il 1890 da soli altri tre funzionari. 
Nel 1890, comandata dal capitano Curt von François - nominato nel 1991 governatore della colonia – arrivò la Deutsche Schutztruppe, che pose il suo quartier generale nella località dell’odierna Windhoek e vi costruì una fortezza. Cominciava così l’era coloniale vera e propria e la regione fu denominata Africa Tedesca del Sud-Ovest, divenendo concretamente un protettorato tedesco (H.Bley, South West Africa under German Rule, 1894-1914, Hamburg, Lit Verlag, 1998).

Nonostante l’incisività e la concretezza della colonizzazione germanica, i tedeschi ebbero la “sventura” di imbattersi in un’estesa condizione di stato di guerra fra i diversi gruppi tribali. 
Per risolvere una tale confusione etnica la Germania scelse di conquistare in modo spietato e sanguinoso, sterminando le etnie locali guerriere, herero e nama, che da parte loro si sollevarono scatenando una resistenza potentissima. 

Si realizzò così uno dei primi stermini di massa africani
Il fatto eccezionale è che i capi di queste etnie erano uomini preparati ed istruiti e non dei rozzi primitivi, tanto che si abbigliavano seguendo la moda dell’epoca e, fatto più che singolare, scambiarono con il comandante tedesco un carteggio del quale è rimasta testimonianza.


Sia gli herero che i nama avevano una decisa tradizione guerriera; i loro capi, Hendrik Witbooi dei nama e Samuel Maharero degli herero erano destinati a divenire personaggi simbolici e fortemente rappresentativi della lotta contro il predominio europeo, anche se purtroppo i conflitti interni tribali impedirono un’azione compatta.

Dopo la firma di un Schützvertrag, un accordo di protezione con gli herero che garantiva l’aiuto dell’impero, i tedeschi si rivolsero a Witbooi che invece comprese i gravi rischi della tutela germanica e iniziò nel 1892, con successo, azioni di guerriglia; il loro rifugio si trovava nelle caverne montuose del Naukluft Desert.

Il capitano Curt von François non riuscirà mai a sconfiggere Witbooi; lo farà il suo successore, il maggiore Theodor Leutwein, alternando potenza militare e diplomazia con tale capacità da far venire a patti il capo nama il 15 settembre 1894. Leutwein era assolutamente conscio di non poter guerreggiare contro Witbooi in un’area montuosa del Naukluft Desert, quindi concluse con lui un tregua di due anni; il concetto di armistizio non era però naturale per Witbooi, che si convinse di avere firmato un trattato di pace di lunga durata (H.Bley, South West Africa under German Rule, 1894-1914, cit., pp. 32-41).



Witbooi resterà un leale alleato della Germania fino al 1904; di Witbooi, il maggiore Leutwein scrisse:“Un leader e capo nato, un uomo che sarebbe stato famoso in tutto il mondo, se non avesse avuto la sorte di nascere in una piccola tribù africana” (L.Helbig e W.Hillebrecht, The Witbooi, cit., pp.47). 
Quando Leutwein fu investito della carica di governatore avviò, nel 1899, una grandiosa politica di sviluppo commerciale, iniziando importanti opere quali la realizzazione del porto di Swakopmund, allo scopo di svincolarsi dalla tutela inglese del porto di Walvis Bay, di Lüderitz e della linea ferroviaria Windhoek-Keetmanshop.

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