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La
storia della Namibia si perde nella notte dei tempi, all’interno del contesto
multiforme dell’evoluzione dei primi esseri umani.
Gli studiosi sono ormai
concordi nel ritenere che l’Africa sia la culla dell’umanità, e le ricerche
paleontologiche hanno confermato che le prime forme di specie umana oggi note
si manifestarono proprio nel continente africano.
Per descrivere queste
primitive forme umane gli antropologi utilizzano il termine “ominidi” e li
distinguono sulla base di caratteristiche fisiche differenti.
Nell’intera regione meridionale del continente africano sono stati ritrovati insediamenti e strumenti riconducibili ai primi ominidi che si muovevano in posizione eretta (homo erectus).
Nell’intera regione meridionale del continente africano sono stati ritrovati insediamenti e strumenti riconducibili ai primi ominidi che si muovevano in posizione eretta (homo erectus).
In
Namibia, documentate da graffiti rupestri splendidamente conservati grazie al
clima secco, le prime tracce risalgono a 20-30mila anni fa.
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Nel 1991 un gruppo di paleontologi franco-americani fece una scoperta eccezionale nelle montagne di Otavi, a nord di Windhoek, rinvenendo un fossile di mascella di antropoide risalente al Miocene medio, tra 12 e 15 milioni di anni fa, chiamato Uomo di Otjiseva (Otaviphitecus namibiensis).
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Si tratta di una scoperta sensazionale in quanto è la prima di questo genere in regioni a sud del Kenya.
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Nel 1991 un gruppo di paleontologi franco-americani fece una scoperta eccezionale nelle montagne di Otavi, a nord di Windhoek, rinvenendo un fossile di mascella di antropoide risalente al Miocene medio, tra 12 e 15 milioni di anni fa, chiamato Uomo di Otjiseva (Otaviphitecus namibiensis).
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Si tratta di una scoperta sensazionale in quanto è la prima di questo genere in regioni a sud del Kenya.
Tracce
di Homo sapiens, diretto progenitore dell’umanità attuale, sono state
trovate in tutta l’Africa meridionale.
I marker genetici delle varianti africane dell’ Homo sapiens sono chiamati negroidi per distinguerli dalle varianti caucasiche e mongoloidi trovate in altre zone.
Tuttavia differenti gruppi – parzialmente isolati gli uni dagli altri – si svilupparono all’interno dell’insieme genetico negroide.
I marker genetici delle varianti africane dell’ Homo sapiens sono chiamati negroidi per distinguerli dalle varianti caucasiche e mongoloidi trovate in altre zone.
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