Una delle specialità culinarie dei san è la frittata di
uova di struzzo cucinata in una buca nel terreno piena di brace; prima bucano
la parte superiore del guscio, poi con un piccolo ramo mescolano tuorlo e
albume e infine versano il composto sulla brace.
Dovendo adeguare la loro dieta
alle poche risorse offerte da una terra arida, i nomadi san del deserto si
nutrono prevalentemente di !nara, un frutto molto energetico che attecchisce
lungo le rive dei corsi d’acqua, caratterizzato da radici molto profonde.
Anche
i nama lo utilizzano in molti modi; spremuto, per dissetarsi con il suo dolce
succo, o cotto per fare dolci.
Inoltre, se cotta al forno la polpa del !nara si
mantiene fino a due anni e con le sue radici si preparano pozioni medicinali.
Nel deserto la carne è un alimento prezioso e raro, che si
ottiene dopo la caccia con le frecce avvelenate; la preda viene macellata
subito dopo la cattura, e normalmente il boccone più ambito è la testa
dell’animale, che viene posta in una buca piena di brace e lasciata cuocere per
un’intera giornata.
Alla fine della cottura il cranio della preda viene
spaccato per gustarne il cervello, una vera ghiottoneria.
Per essere certi
della proprietà della preda le frecce vengono “segnate” al fine di dimostrarne
l’appartenenza.
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