sabato 6 ottobre 2012

Himba, abbandonare gli stereotipi


Non è facile parlare degli himba cercando di sottrarsi ai luoghi comuni. 
Foto di donne e bambini himba sorridono da quasi tutte le copertine delle riviste di viaggi e dei cataloghi degli operatori turistici. 
Qualche articolo li descrive come uno dei popoli più antichi della terra, accaniti difensori di una cultura che ancora oggi rifiuta di lasciarsi influenzare dagli usi occidentali. 
La pratica di spalmarsi il corpo con ocra rossa, come anche il loro tipico abbigliamento caratterizzato da succinti capi in pelle, ha sull’immaginario del viaggiatore un effetto particolare, che lo porta a desiderare un’escursione nella terra degli himba per vedere ciò che resta della “vera” Africa. 

Personalmente ritengo che i giorni trascorsi tra gli himba rappresentino una delle esperienze più belle della mia vita, e certamente alcuni diffusi cliché sembrano inizialmente giustificati, ma al di là della superficie la realtà è molto più complessa. 
Infatti, gli himba vivono in questa regione del paese da non più di 200 anni. 
Durante i numerosi conflitti tra le diverse etnie, nel corso del XIII e del XIX secolo, quasi sempre si sono trovati dalla parte dei perdenti. 
Solo alla fine del XIX secolo sono riusciti ad ottenere minime vittorie militari, hanno riunito le loro piccole mandrie e si sono stabiliti in uno sperduto angolo del paese, trovando finalmente un po’ di pace e di ordine ….. fino al 1990, quando il turismo ha scoperto la    
Namibia.

I loro tipici abiti sono il risultato del più totale fallimento dei missionari cristiani, che cercarono di convincere gli indigeni in tutto il paese (e non solo in Namibia) che un certo tipo di abbigliamento è sinonimo di “civiltà”; anche il tentativo di convertirli alla monogamia, di assumere un nome “vero” e di assistere a lunghe cerimonie in chiesa per ottenere il paradiso non ebbe maggiore successo.

Ma l’immagine che trovo particolarmente fuorviante è quella che li descrive come vittime del progresso: nella realtà, i loro capi hanno affrontato con molta abilità le sfide dell’epoca moderna.

L’esempio più significativo è rappresentato dal caso della diga: alla fine degli anni Novanta il governo aveva in programma la costruzione di una diga nell’area delle Epupa Falls, al fine di ridurre la dipendenza da altri paesi per il fabbisogno di energia elettrica. 
Il progetto prevedeva l’allagamento di ampie aree nella zona abitata dagli himba, e questo costituiva certamente una minaccia molto grave al loro tradizionale stile di vita. 
Il capo degli himba della zona delle cascate, Kapika, si oppose con durezza all’iniziativa del governo: oltre a rivolgersi ai migliori avvocati del paese, scatenò una vera e propria campagna di opposizione a livello internazionale, viaggiando in Europa per incontrare ONG, rappresentanti governativi e attivisti stranieri. 
Il clamore suscitato da queste iniziative oltreoceano ha portato grandi aiuti e consensi alla causa degli himba; il progetto della diga è stato accantonato e le fonti locali ritengono improbabile che nel futuro possa essere ripresentato.


Foto di Kaokoland
Questa foto di Kaokoland è offerta da TripAdvisor.

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