sabato 27 ottobre 2012

Namib Desert, curiosità ...... bestiali !!!!!


Nel Namib Desert, anche gli animali devono adattarsi alla scarsità di cibo, all’aridità e al calore.

Nei periodi più torridi alcuni si nascondono in tane riparate, riducendo al minimo le loro attività (fase di estivazione), mentre altre specie preferiscono migrare verso regioni più ospitali. Durante il giorno la maggior parte degli animali si nasconde per sottrarsi al caldo torrido limitando le uscite nelle ore notturne.

Nonostante l’ambiente apparentemente incompatibile con la vita, in queste aride lande si incontrano grandi animali: i maestosi orici (gemsbok), con le corna dritte e divaricate e la coda equina, simbolo del paese; gli imponenti kudu dalla lunga barba, le cui corna ritorte sono le più grandi tra tutti gli erbivori del deserto; l’antilope saltante (springbok), elegante e flessuosa.

Gli struzzi, da un’altezza di 2,5 metri, controllano il territorio con i loro grandi occhi sporgenti che possono vedere quasi a 360° e le orecchie dall’udito sviluppatissimo.

Nel Namib Desert vivono anche sciacalli, iene maculate, volpi del capo, lepri, istrici e procavie.

Foto di Parco nazionale di Etosha
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Alcune specie di animali vivono sottoterra: molti roditori abitano le dune di sabbia, come il topo irace, un simpatico mix tra un topo e uno scoiattolo, e la talpa dorata (Eremitalpa granti), un mammifero molto particolare endemico del Namib. La talpa dorata è piatta e pelosa, scava passaggi sotterranei tortuosi e, nonostante sia quasi completamente cieca e sorda, percepisce le vibrazioni delle sue prede: vermi, insetti e piccoli rettili che colpisce con unghie aguzze.

I suricati sono parenti delle manguste, piccoli carnivori esuberanti e socievoli che vivono in grandi colonie sotterranee ben progettate.

Gli scoiattoli di terra (striped ground-squirrel), sono piccoli roditori che usano la loro folta coda come ombrello da sole, e al minimo pericolo si nascondono in profonde tane.
Foto di Parco nazionale di Etosha
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I rettili sono le specie probabilmente meglio adattate al deserto; i liquidi di cui hanno bisogno li ricavano dalle loro prede e riescono a ridurre al minimo le perdite idriche grazie alla loro pelle impermeabile e alle urine quasi solide, trasformate in acido urico cristallizzato. Per sparire alla vista dei predatori riescono a insabbiarsi in pochi istanti.

La Bitis peringueyi è una vipera velenosa; dello stesso colore delle dune, per evitare di scottarsi scivola rapidamente sulla sabbia appoggiandosi per pochi secondi su diverse porzioni del corpo, lasciando tracce indecifrabili se non si conosce questo insolito modo di muoversi.
Tra le sue prede preferite c’è il geco palmato, a sua volta abile cacciatore di termiti; le trova di notte, mentre di giorno rimane nascosto in tane che scava velocemente con le zampe palmate.

I camaleonti si mimetizzano perfettamente e si cibano di insetti; li cacciano con la lingua, lunghissima, adesiva e a scatto.
Foto di Swakopmund


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Anche l’agama cambia colore, passando dal grigio pietra ad un vivace rosso e blu.

Gli uromastici sono grandi lucertoloni dall’aspetto preistorico; per difendersi utilizzano la pesante coda corazzata come una mazza.

I peggiori nemici dei rettili sono i rapaci: nel deserto ci sono numerosi avvoltoi, falchi, poiane, aquile e astori.

Foto di SwakopmundPeriodicamente, estese colonie di fenicotteri rosa si spostano dagli altopiani alle pozze d’acqua salata della costa, ricche di microrganismi di cui si cibano e da cui prendono il colore.

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Gli insetti sono moltissimi: grazie alle loro piccole dimensioni, che permettono un miglior raffreddamento, alla relativa abbondanza di nutrimento portato dal vento e alla resistenza dei loro tegumenti alla traspirazione, si sono potuti diffondere e diversificare meglio di altre specie.

I tenebrionidi, dei quali si conoscono più di venti specie, sono coleotteri che per sopravvivere hanno imparato a bere la nebbia: nelle ore notturne si arrampicano sulla cima delle dune e si sdraiano “al contrario”, con il dorso in alto rivolto al mare. Le goccioline condensano sul loro corpo e scivolano verso la bocca. Alcune specie hanno le elitre bianche per riflettere la luce del sole; altre, quelle notturne dalle elitre nere, per difendersi dal calore secernono una patina cerosa che le ricopre e protegge.

Foto di Swakopmund
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Sulla costa la fauna è molto diversa da quello che ci aspetteremmo di trovare in un deserto. Questo deriva dalla bassa temperatura dell’acqua, che permette la sopravvivenza di pinguini (Spheniscus demersus) riuniti in piccoli gruppi, che si nutrono di piccoli pesci ed emettono un verso sgraziato simile ad un raglio, e di otarie (Arctocephalus pusillos) che vivono in alcune colonie di migliaia di esemplari, come quella di Cape Cross, e che passano la maggior parte del tempo a cacciare in mare aperto.



   Foto di Cape Cross, Namibia
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