martedì 23 ottobre 2012

Il cielo e le stelle


Lo sanno tutti: i cieli stellati dell’Africa sono tra i più belli del mondo. 

Quando vi abbandonerete sotto il cielo di notte in Namibia avrete l’impressione che Atlante regga sulle spalle la volta celeste.

E questa sì, sarà davvero un’esperienza indimenticabile.

Foto di Windhoek
Questa foto di Windhoek è offerta da TripAdvisor.

La Namibia si trova sul Tropico del Capricorno: da questa sua posizione dipende il fatto che il crepuscolo dura pochissimo e che le stelle sono chiaramente visibili da subito dopo il calare del sole fino a poco prima dell’alba. 
Data la scarsa illuminazione e l’assenza di inquinamento nell’aria, è possibile distinguere a occhio nudo migliaia di stelle, anche molto piccole e lontane.
La Via Lattea comprende circa 100mila milioni di stelle concentrate in una fascia luminosa che attraversa il cielo: in Namibia, i san la chiamano la spina dorsale della notte”.

Vi accorgerete di quanto sia facile riconoscere molte costellazioni: la più facile da individuare è Orione, grazie alle tre stelle che formano la sua cintura, delle quali la più luminosa è Betelgeuse, una supergigante rossa, tra le più grandi conosciute.

Da novembre a maggio potrete ammirare la costellazione del Toro; da marzo ad agosto quella della Vergine; da agosto a febbraio l’Acquario e da febbraio a luglio il Leone, la cui stella più splendente è Regolo. Infine, da maggio a novembre si può osservare lo Scorpione, la costellazione più luminosa dello zodiaco.
La stella più brillante del cielo è Sirio, chiamata anche “la stella del cane”, che fa parte della testa della costellazione del Canis Major.
La Croce del Sud, così chiamata per la forma di croce data dalle sue quattro stelle più luminose, ha sempre rappresentato la “bussola” delle carovane che viaggiavano nel deserto. Ci sono poi due stelle lucenti che sembrano indicare la Croce del Sud: Alpha Centauri, la più vicina alla terra, e Beta Centauri.

Dalla Namibia si riescono a vedere anche alcune stelle dell’emisfero settentrionale: Capella da dicembre a marzo, Arturo da giugno ad agosto e Altair da luglio a ottobre. A volte si possono ammirare i pianeti Saturno, Giove, Marte, Mercurio e Venere, che è il più brillante, chiamato anche “stella del mattino” o “stella della sera”. 
La visibilità dei pianeti varia però in relazione ai loro spostamenti nello spazio, a velocità diverse e su orbite differenti.

Alcuni viaggiatori, nelle notti più limpide, hanno potuto ammirare stelle cadenti e satelliti.

Senza nessuna strumentazione è visibile anche il “Catalogo di Messier”, oggetti celesti che non sono stelle ma ammassi stellari, nebulose e galassie come Ercole e Omega, il cui elenco fu compilato dall’astronomo francese Charles Messier nel XVIII secolo.
Qualche volta si possono osservare alcune galassie chiamate Nubi di Magellano, in onore del navigatore portoghese: la Grande Nube è un ammasso stellare formato da cinque milioni di stelle, lontano 160mila anni luce dalla terra, la Piccola Nube è più piccola (circa due milioni di stelle) e più lontana.

Foto di Swakopmund
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