domenica 13 gennaio 2013

Il territorio



La Namibia è considerata un Paese desertico.
La maggior parte del suo territorio è infatti costituita da sistemi aridi solcati da reti di corsi d'acqua secchi in attesa di una pioggia improvvisa.
Gli unici fiumi perenni sono ai confini: quattro al Nord e uno al Sud del Paese.
Grandi pianure steppose ed altipiani di sassi screpolati dal sole e dal vento, catene montuose erose dai millenni, catini di proporzioni immani ricoperti di dune sabbiose.
Questo è quanto a prima vista si evince da una comune carta geografica, ove la tinta predominante è il giallo, con lievi sfumature di ocra e marrone.

Invece no, non è esattamente così.



La Namibia racchiude nel suo seno un'infinità di aspetti territoriali diversi, di ambienti diversi.
Ma andiamo con ordine.
Il territorio è suddiviso fondamentalmente in quattro porzioni distinte, completamente differenti dal punto di vista morfologico.
Abbiamo i deserti costieri, ovvero una fascia desertica che dalla battigia oceanica s'insinua nell'entroterra fino a cento chilometri e oltre, caratterizzata sia da complessi di dune sia da vaste pianure pietrose pressoché sterili, ed i deserti continentali.



Vi sono poi gli altipiani centrali, vasti tabulati posti ad una altitudine oscillante tra i 700 e i 1.700 metri sul mare, scavati da un complesso orografico effimero, caratterizzati da una copertura vegetale cespugliosa, il bush.
Poi le zone montane, per lo più situate nel nord ovest del Paese, con vette anche importanti e complessi di natura ignea come basalti e graniti.
Ed infine la zona umida, la regione delle paludi e delle foreste, concentrata nel nord est namibiano, tra l'antica Owamboland e la fascia del Caprivi.

Robo Gabr'Aoun





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