martedì 22 gennaio 2013

Le zone umide della Namibia, di Robo Gabr'Aoun



" La fascia di territorio dell'estremo nord-est, a partire dai 18° di latitudine sud a salire verso l'equatore, è caratterizzata da un ambiente totalmente differente dal resto del Paese.

Il fiume Kunene, confine geografico con l'Angola, rappresenta il confine occidentale della Zona Umida, imbrigliato nella diga artificiale di Ruacana; tutta la regione a sud-est della Diga, nell'antica riserva dell'Owamboland, è costellata di paludi e stagni, una copia in piccolo del più famoso delta dell'Okavango in Botswana.



Le pianure sono qui inondate per tutto l'anno e permettono colture impossibili nel resto del Paese.
La grande concentrazione umana (è una delle regioni più popolose di Namibia) ha praticamente azzerato la presenza dei selvatici ad eccezione della fauna ittica e di palude, una delle fonti alimentari primarie dell'Owamboland.



Proseguendo verso oriente si entra nella regione del Fiume Okavango, anch'esso con origine nelle foreste pluviali d'Angola, e da essa in una seconda ancor più vasta area palustre, oggi racchiusa in un Parco Nazionale, il Caprivi Game Park, delimitata a ovest dal corso dell'Okavango, discendente verso il Botswana a formare poco a sud di qui il già citato delta, e ad est dal fiume Kwando/Mashi.
Ancora più a oriente un fazzoletto di terra è contornato da fiumi possenti, lo Zambesi e il Chobe/Linyanti: siamo all'estremo est del "dito" del Caprivi, cuneo di Namibia stretto tra Zambia, Zimbabwe e Botswana, ricoperto da rigogliose foreste; appena oltre confine, verso est, l'impressionante potenza delle Cascate Vittoria, in un tripudio di acqua che fa scordare i deserti del sud".




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