mercoledì 23 gennaio 2013

Wetland Working Group (1), di Robo Gabr'Aoun



Il Ministero per l'Ambiente namibiano ha catalogato scientificamente le Aree Umide del Paese, conglobando in esse, le zone di laguna, le paludi, i fiumi perenni ed effimeri con annessi i loro terreni alluvionali, i laghi.



Possono essere naturali o artificiali, permanenti o stagionali, con acqua corrente o ferma, e questa può essere dolce o di diversi gradi di salinità.

Fanno parte delle Aree Umide anche le acque costiere, sino ad una profondità massima di 6 metri.

Si dividono, in base a quanto redatto dall'Organismo preposto, in:

a) fiumi e torrenti permanenti, con le aree inondabili adiacenti;
b) fiumi e torrenti stagionali (effimeri), anch'essi con i loro bacini alluvionali adiacenti;
c) aree lacustri naturali (anche sotterranee) ed artificiali - includono quindi anche le dighe;
d) aree lacustri effimere, quali ad esempio i pan ;
e) paludi ed aree inondate, territori verdeggianti per la presenza di vene d'acqua sotterranee      
    o per la presenza, in alcuni periodi dell'anno, di acque stagnanti. Comprendono anche i vlai;
f) estuari e foci dei fiumi perenni, con mescolanza di acque marine e dolci;
g) aree costiere marine, lagune formate da penetrazione nel territorio di acqua marina.





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