Non è facile parlare degli himba cercando di
sottrarsi ai luoghi comuni.
Foto di donne e bambini himba sorridono da quasi
tutte le copertine delle riviste di viaggi e dei cataloghi degli operatori turistici.
Qualche articolo li descrive come uno dei popoli più antichi della terra,
accaniti difensori di una cultura che ancora oggi rifiuta di lasciarsi
influenzare dagli usi occidentali.
La pratica di spalmarsi il corpo con ocra
rossa, come anche il loro tipico abbigliamento caratterizzato da succinti capi
in pelle, ha sull’immaginario del viaggiatore un effetto particolare, che lo
porta a desiderare un’escursione nella terra degli himba per vedere ciò che
resta della “vera” Africa.
Personalmente ritengo che i giorni trascorsi tra
gli himba rappresentino una delle esperienze più belle della mia vita, e
certamente alcuni diffusi cliché sembrano inizialmente giustificati, ma al di
là della superficie la realtà è molto più complessa.
Infatti, gli himba vivono
in questa regione del paese da non più di 200 anni.
Durante i numerosi
conflitti tra le diverse etnie, nel corso del XIII e del XIX secolo, quasi
sempre si sono trovati dalla parte dei perdenti.
Solo alla fine del XIX secolo
sono riusciti ad ottenere minime vittorie militari, hanno riunito le loro
piccole mandrie e si sono stabiliti in uno sperduto angolo del paese, trovando
finalmente un po’ di pace e di ordine ….. fino al 1990, quando il turismo ha
scoperto la
Namibia.
I loro tipici abiti sono il risultato del più
totale fallimento dei missionari cristiani, che cercarono di convincere gli
indigeni in tutto il paese (e non solo in Namibia) che un certo tipo di
abbigliamento è sinonimo di “civiltà”; anche il tentativo di convertirli alla
monogamia, di assumere un nome “vero” e di assistere a lunghe cerimonie in
chiesa per ottenere il paradiso non ebbe maggiore successo.
Ma l’immagine che trovo particolarmente
fuorviante è quella che li descrive come vittime del progresso: nella realtà, i
loro capi hanno affrontato con molta abilità le sfide dell’epoca moderna.
L’esempio più significativo è rappresentato dal
caso della diga: alla fine degli anni Novanta il governo aveva in programma la
costruzione di una diga nell’area delle Epupa Falls, al fine di ridurre la
dipendenza da altri paesi per il fabbisogno di energia elettrica.
Il progetto
prevedeva l’allagamento di ampie aree nella zona abitata dagli himba, e questo
costituiva certamente una minaccia molto grave al loro tradizionale stile di
vita.
Il capo degli himba della zona delle cascate, Kapika, si oppose con
durezza all’iniziativa del governo: oltre a rivolgersi ai migliori avvocati del
paese, scatenò una vera e propria campagna di opposizione a livello
internazionale, viaggiando in Europa per incontrare ONG, rappresentanti
governativi e attivisti stranieri.
Il clamore suscitato da queste iniziative
oltreoceano ha portato grandi aiuti e consensi alla causa degli himba; il
progetto della diga è stato accantonato e le fonti locali ritengono improbabile
che nel futuro possa essere ripresentato.
Questa foto di Kaokoland è offerta da TripAdvisor.
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