Anche se normalmente la gran
parte delle tradizioni native è rimasta preclusa a chi non appartiene ai clan,
in Namibia (e in particolare a Gobabis, Okahandja e Omaruru) i diversi clan
commemorano la loro festa nazionale con speciale solennità.
Queste festività,
oggi, non aderiscono più completamente alle antiche credenze, ma presentano
indiscutibili elementi tradizionali.
A Gobabis, le cerimonie si svolgono
intorno ad un cimitero, nella campagna appena fuori dal paese, nel quale sono
stati sepolti importanti capi degli herero dell’est, gli mbanderu. In
particolare, gli herero giungono in pellegrinaggio da tutto il paese in
occasione del Nikodemus’ Day (Nikodemus era un leader molto famoso).
La
tradizione prevede che se i pellegrini arrivano prima del calare del sole del
giorno precedente la celebrazione devono recarsi a rendere omaggio ai sepolcri.
Prima, però, è necessario che si presentino agli antenati e che si sottopongano
ad una “prova” intorno al fuoco ancestrale per essere certi che la loro
presenza sia gradita. La prova è semplice: il sacerdote tira le dita dei
pellegrini, e se una delle nocche schiocca il pellegrino è il benvenuto. In
caso contrario, viene allontanato dalla celebrazione. Coloro che superano la
prova accedono al rito della purificazione: l’officiante si rimpie di acqua la
bocca e la spruzza addosso ai pellegrini, che possono così avvicinarsi alle
tombe. All’entrata del cimitero il celebrante si inginocchia a terra e annuncia
ogni visitatore, ed è attraverso la voce del sacerdote che gli antenati
ordinano al pellegrino di avvicinarsi: essi devono genuflettersi davanti al
sepolcro del capo più antico, appoggiare le mani sulla pietra tombale e
dichiarare il proprio nome e il villaggio di provenienza. Poi si rende omaggio
agli altri “morti viventi” toccando le loro lapidi oppure deponendo delle
piccole pietre sulle loro tombe. A questo punto i pellegrini possono muoversi
liberamente tra le lapidi. Questa stessa funzione viene ripetuta la domenica,
ed in seguito si celebra un altro rito che ha luogo intorno alle tombe. Le
credenze tradizionali affermano che il corso degli eventi è definito dai
peccati dell’uomo. Coloro che non obbediscono agli ordini degli avi e non
mostrano rispetto e reverenza per la loro antica saggezza non potranno entrare
in contatto con loro. In conclusione, mentre la tradizione cristiana si
concentra sui peccati contro Dio, le credenze dei nativi considerano che i peccati
degli uomini siano commessi contro gli uomini, ed è per questo che l'apporto di
entrambe le fedi è considerato fondamentale per la vita spirituale della
comunità.
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